RICERCHE PETROLIFERE
All'indomani dell'Unità d'Italia, diversi imprenditori provenienti dall'Italia settentrionale, dall'Inghilterra, dalla Francia e dalla Germania, acquistarono lotti di terreno nei comuni della zona della Maiella, attirati dalla possibilità di ottenere lauti guadagni dallo sfruttamento del bacino minerario ; come emerge dalla lettura dei contratti per la concessione dei diritti di escavazione, il loro scopo principale era la ricerca di petrolio e di qualsiasi altro minerale solido o liquido, di natura bituminosa e non, sia nel soprasuolo che nel sottosuolo. (alcuni atti relativi agli anni 1865-1880, sono stati redatti dai Notai : Domenico Carosi (Tocco da Casauria), Emanuele D'Ettorre (San Valentino), Concezio Castellucci (San Valentino).
I primi imprenditori in ordine di tempo furono Maurizio Laschi di Vicenza e Carlo Ribighini di Ancona . Nel 1863 essi avviarono numerose ricerche petrolifere nel territorio di Tocco da Casauria, acquistando terreni e relative concessioni di scavo, per un'estensione di complessiva di 18.400 metri quadrati ed un canone annuo di 1.100 lire per la durata di ventinove anni.
dalla
Biblioteca ASSOMINERARIA - Le recensioni - da
Assomin Notizie aprile 2003 |
L’upstream
petrolifero dall’unità d’Italia alla Repubblica |
Nell’opera Le
ricerche del Petrolio in Italia. Cenni storici dal 1860 di Federico
Squarzina (Jandi Sapi Editore - Roma 1958), disponibile per consultazione
presso la Biblioteca di Assomineraria, viene chiarito che il
primo pozzo perforato in Italia con mezzi meccanici è del 1863 a Tocco
Casauria (Pescara), ad opera di due pionieri della perforazione, Maurizio
Laschi di Vicenza e Carlo Ribighini di Ancona, che scoprirono un piccolo
giacimento di petrolio che è stato attivo per quasi un secolo. Nel 1881,
ripresero la perforazione a Tocco Casauria, raggiungendo la profondità di
470 metri, eccezionale per l’epoca. |
l'Abruzzo nel 1863 ha visto nascere da Tocco a Casauria il primo pozzo perforato d'Italia, il terzo nel mondo dopo USA e Romania
L'Azienda Laschi-Ribighini aveva una struttura operativa di rilievo per quei tempi: utilizzava macchine a vapore per la trivellazione di origine francese, impiegava circa ottanta operai all'anno, di cui circa un terzo rappresentato da donne.
Nel 1881 erano state avviate nuove ricerche petrolifere a Tocco da Casauria per iniziativa della Compagnie francaise pur l'exploitation des sources petrolieferes de l'Italie et de leurs produit (Cpf) costituita a Parigi nel 1880, tra l'altro con la partecipazione come soci di Laschi e Ribighini, ancora una volta tra i principali promotori di progetti industriali nel bacino estrattivo della Maiella.
Tali ricerche furono estese anche sul territorio di Bolognano, vedi delibera sottostante:
DELIBERA
di Consiglio Comunale di Bolognano del
10.0ttobre 1881 (Sindaco Demarco Vincenzo assessore f.f.) Oggetto : adesione di questo Municipio, chiesta dalla Compagnia Italo-Francese conduttrice delle miniere di Tocco Casauria all’effetto di estendere in questo Comune le sue operazioni…Relaziona il Consigliere Palumbo Angelo ….il territorio di questo Comune attaccato a quello di Tocco Casauria e formante la continuazione del vasto bacino del Fossato Arollo ,da ove sorgono le importanti miniere di petrolio di quel paese,essendo ormai provato di essere produttivo in diversi punti dello stesso minerale, è rimasto questo sempre sconosciuto, specialmente ad impresari capitalisti di quel genere e quindi allondanato da una industria tanto utile a questa cittadinanza. Che ad introdurre in questo Comune tale industria ,propizia occasione si è oggi quella offerta dal Signor Giuseppe Laschi di Vicenza Direttore e Socio del Signor Maurizio Laschi di detta Città ed altri nella Compagnia appellata Italo-Francese per la esplorazione delle Miniere d’Italia e conduttrice di quelle petrolifere sopraindicate…. Il Consigliere propone rimanere il Signor Laschi Maurizio della Città di Vicenza e Soci autorizzati di fare saggi con escavazioni ed opere sui terreni comunali pel rinvenimento di minerali petroliferi o asfaltici entro due anni dal primo gennaio 1882 al 31 Dicembre 1883, senza compenso alcuno, purchè i saggi medesimi non abbiano ad estraersi materie minerarie di valore superante la spesa…rimanere a questo Consiglio riserbato il diritto di pronunciarsi sulle indennità dovute al Comune stesso, dietro progetto da presentarsi dal Signor Laschi o chi per esso,da parere di persona tecnicascelta dalla Giunta Municipale e da relazione di questa…. Il Consiglio Considerata la proposta fatta dal relatore Signor Palumbo – Ad unanimità di voti resi in conformità di Legge, Delibera rimanere la proposta stessa in ogni sua parte adottata .(seguono le firme) |
Il quadro delle aziende in attività negli anni che vanno tra il 1870 ed il 1890 nel bacino minerario della Maiella si completa con la raffineria di petrolio di Piano d'Orta, un impianto di modeste proporzioni, di proprietà dell'imprenditore piemontese Vittorio Croizat, che dava lavoro a 5 dipendenti.
La raffineria disponeva di due apparecchi di distillazione nei quali si trattavano petroli grezzi dei pozzi di Tocco da Casauria (forniti dalla Compagnie Francaise), petroli delle cave che Croizat possedeva nel comune di Lettomanoppello e bitumi esteri provenienti da Genova.
Lo stabilimento di Piano d'Orta poteva produrre fino a 150 tonnellate annue di petrolio, di qualità imperfetta, per un valore approssimativo di 70.000 lire, impiegato per lo più nell'illuminazione pubblica di diversi comuni abruzzesi.
Agli inizi degli anni Novanta dell'Ottocento nel bacino minerario della Maiella erano in attività soltanto gli stabilimenti di Paparella e Croizat, che producevano petrolio e oli minerali in modeste quantità, proporzionate alle richieste del mercato locale.
Nel 1889, nella fase acuta della crisi dell'industria petrolifera del distretto minerario della Maiella, ebbe inizio l'attività della società tedesca Reh & C. , seguita qualche anno dopo, nel 1893, dalla società inglese The Neuchatel Asphalte Company Limited (Nac).
Alla fine del 1893 l'industria mineraria e di estrazione della Maiella, era ormai monopolizzata completamente dalle due società straniere ad eccezione della raffineria di petrolio di Croizat a Piano d'Orta.
Le ricerche petrolifere riprendono nel nostro territorio nell'anno 1983 e precisamente a Musellaro in località Pozzo, da parte dell'Agip.