Lù Sant'Antonje ( il Sant'Antonio ) |
E' nostro dovere recuperare la storia ed il passato non solo attraverso documenti ,
ma anche attraverso la ricerca delle tradizioni e di tutti quegli usi e costumi
che appartenevano ai nostri antenati .
Riprendere tali tradizioni e farle rivivere concretamente
oggi,per poterle trasmettere ai
posteri, è una delle scommesse che ci appassionato di più,
Ci sono varie versioni di questa rappresentazione, che sono ancora presenti o che venivano "cantate" nella Nostra zona e che abbiamo recuperato :
Buona sera
,cari amici; se
permesso voi ci date noi la
storia vi cantiamo del gran
Sant’Antonio Abbate; di quel
Santo benedetto protettore
del porchetto. Viva viva Sant’Antonio , il nemico del demonio, Sii lodato a tutte l’ore Nostro Santo protettore Sant’Antonio
da fanciullo fu
amante d’allegria di
festini, di trastulli e di buona
compagnia : mentre fu
bel giovinotto pensò
sempre a far ventotto !! Viva viva Sant’Antonio
ecc. Un bel
giorno a Sant’Antonio dai
parenti fugli offerto assai
ricco matrimonio ma Lui
scappa nel deserto per
sfuggir le seccature di campar
le creature Viva viva Sant’Antonio
ecc. Nel
deserto se ne stava notte e
giorno in penitenza dal
demonio tormentato fu modello
di pazienza, e passò
tutta la vita da
santissimo eremita Viva viva Sant’Antonio
ecc. Nell’inverno
e nell’estate solo solo
nel deserto, di radici
si nutriva e dormiva
allo scoperto, vecchierello
diventato per
scontare il suo peccato. Viva viva Sant’Antonio
ecc. Il demonio
traditore notte e
giorno sorvegliava, sotto
veste di amicizia di
tentarlo mai cessava, se ne
accorge il vecchio Abate e gli tira
due pedate. Viva viva Sant’Antonio
ecc. Non
contento satanasso torna
subito a tentare, e ti sfida
Sant’Antonio una
briscola a giocare; vinse e
bevve Sant’Antonio fece olmo
il rio demonio. Viva viva Sant’Antonio
ecc. |
Sant’Antonio
conservava un
fiaschetto di buon vino, e
s’accorse che il demonio gli faceva
il malandrino ! Un bel
giorno ce lo piglia ce lo lega
e ce lo striglia. Viva viva Sant’Antonio
ecc. Altra
volta fresco fresco si fa
innanzi satanasso; Sant’Antonio
te lo pesca e lo lega
sopra un sasso; poi con
acqua di liscivo gli fa un
bravo lavativo ! ! Viva viva Sant’Antonio
ecc. Di lumache
in cerca andava e guardava
le formiche, il demonio
che spiava te lo
butta tra le ortiche. Sant’Antonio
senza stizza piano
piano si raddrizza. Viva viva Sant’Antonio ecc. Raddrizzato
Sant’Antonio dell’ortiche
fa un gran mazzo indi
afferra quel demonio e davanti
lo strapazza; poi lo
volta in giro tondo e gli
acconcia il mappamondo! Viva viva Sant’Antonio
ecc. Ora il
Santo già invecchiato camminava
per la valle; il demonio
screanzato gli
sedette sulle spalle : “trotta,
trotta,Antonio caro, io padrone
,tu somaro !” Viva viva Sant’Antonio
ecc. Sant’Antonio
paziente non fiatò
,non disse niente portò in
cima d’un burrone quel
tristissimo buffone che,di là
precipitato restò
zoppo e scorticato ! Viva viva Sant’Antonio
ecc. Il demonio
per la rabbia gli rubò
il porchettino; Sant’Antonio
tra la sabbia ammazzò
quel malandrino. Lo spezzò
,ci mise il sale e ci fece
carnevale ! Viva
viva Sant’Antonio ecc. |
Orsù
allegri, cari amici , non
abbiamo più timore ; finchè
siamo giovanotti festeggiamo
ben di cuore; e
ridiamo del demonio chè
l’ha ucciso Sant’Antonio. Viva
viva Sant’Antonio ecc. Dopo
quanto abbiam narrato vero
fatto genuino, niente
altro noi vogliamo che
un goccetto di buon vino. Se
ci date un fiasco sano vi
baciamo anche la mano. Viva
viva Sant’Antonio ecc.
Se
ci date un bel prosciutto o
salsicce o salsicciotto grande
festa ci faremo nella
sera del diciotto ad
onor del donatore che
ci mostra sì buon cuore. Viva
viva Sant’Antonio ecc. Se
ci date una gallina o
un cappone, o un tacchino, un’ochetta
grassa e tonda, o
venti uova in un cestino grideremo
a perdifiato : Sant’Antonio
ringraziato ! Viva
viva Sant’Antonio ecc. Se
con noi non siete avari duecent’anni
viverete ; fortunati
senz’affanni e
felici voi sarete. Benedetti
in tutte l’ore dal
Gran Santo Protettore. Viva
viva Sant’Antonio ecc. Quest’allegra
compagnia con
accenti armoniosi vi
ringrazia, vi saluta con
auguri fervorosi di
trovarvi tutti bene questo
dì l’anno che viene. Viva
viva Sant’Antonio, il
nemico del demonio Sii
lodato in tutte l’ore Nostro
Santo protettore.
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2) La seconda : è stato ritrovato recentemente un Libretto dal titolo : CANTO POPOLARE "Il Sant'Antonio del 1919 in Bolognano " di PASQUALE TIERI , sono in tutto 17 sonetti e furono stampati dalla Tipografia di Torre dè Passeri "Palma e Colangeli" - di seguito il testo completo :
I Nostro Santo Protettore, Dacci tu pensieri, ardore, Per cantar con sentimento Il radioso avvenimento, La più bella e gran vittoria Che ricordi mai la storia, Il mirabile riscatto Che del mondo è stato fatto, Per cantare la canzone Della nostra passione; Per cantarla a
perdifiato Sant’Antonio sia lodato. |
II Tu ricordi, o Protettore L’anno scorso, che dolore; Qual tristezza, quant’affanno, Protetore, lo scors’anno! Lo ricordi, nostro Santo, La tua festa fu di pianto! Era l’alma terra invasa, Il nemico dentro casa; Eran fin le nostre chiese Derubate e vilipese! Che disastro:
“ Caporetto”, Sant’Antonio benedetto. |
III Ma l’Italia il gran tormento Fè tacere in un momento: Ritemprando la sua fede, Balzò su, l’allarme diede; Rievocando madre Roma, Ricompose la sua chioma; Asciugando la pupilla, Fece appelo ai suoi Balilla; Fece appello ai figli suoi Che tutti han virtù d’eroi. Maestosa nel
dolore Ella fu, Gran Protettore |
IV Alla voce della Madre Furon pronti i figli a squadre. Gli ideali puri e santi Rifiorirono in tutti quanti. Re, Ministri e Condottieri Compir tutti il lor doveri; Il soldato nostro forte Si lanciò verso la morte: Baldi accorsero e solenni Fin i figli diciottenni Il nemico fu
fermato, Sant’Antonio, sii lodato |
V Lo fermaron lungo il Piave Le milizie nostre brave, Che gridaron :” Qui sia tappa” Quando fur sul monte Grappa. Ed in viso all’ostil massa Là giuraron :-Non si passa; Se morrem, fia nostro avello Questo Grappa santo e bello.- Là risuona, non pur spento, In dolc’eco il giuramento….. E di lì non
s’è passato, Sant’Antonio, sii lodato. |
VI Venne il giugno del diciotto E pagar si fè lo scotto All’armata triste e ria Della doppia monarchia. Che voleva ad ogni costo Nostro grano mieter tosto Per sfamare la sua gente Digiunante allegramente…. Il nemico ancor si lagna Come il piffer di montagna, Che dai nostri
fu suonato, Sant’Antonio,
sii lodao |
VII Poi l’Ottobre immenso venne, Ed artigli, becchi e penne A quell’aquila a due teste Fur conciati per le feste A Novembre, come fronda, Andò giù la moribonda: La nefasta Monarchia Cadde e giacque e….così sia. Oh! Che gioia: il tuo sorriso Giunse a noi dal Paradiso. Chè, battuto
il gran deminio, Tu pur godi, Sant’Antonio. |
VIII Venne infine il precipizio Dei Tedeschi, e l’armistizio. Che peccato! Guglielmone Non potè far colazione A Parigi bella e santa In ricordo del settanta, Ma dovè fino a Berlino Fuggir tosto l’assassino! Le Nazioni nostre belle Ora voglion la sua pelle; La sua pelle
scellerata, Sant’Antonio, è reclamata. |
IX La gran madre fece festa Quando vide Trento, Trieste, Le frontiere, il dolce mare A Lei liberi tornare. Per la Francia la ria pena Cessò quando la Lorena E l’Alsazia, alfin redente, Ritornaro a Lei contente. Le latine due sorelle Nella gloria son più belle, Esse il sangue
lor migliore Han versato, o Protettore. |
X Ha gioito l’Inghilterra Per la fin di questa guerra Che aggiustò con pepe e sale La teutonica rivale. Ed il Belgio eroico e fiero Or giù vede il masnadiero, Il Tedesco prepotente Vede giù, ridotto a niente. Sono Serbia, Romania, Montenegro in allegria. E’ la festa
del valore, Nostro Santo Protetore |
XI E gioir gli Stati Uniti Quando videro finiti I nemici infami e tristi, Come mai non furon visti, Il contento più profondo Trovò l’eco in tutto il mondo. Or soltanto la Germania Nel rimorso si dilania. Sol la Russia traditrice Si contorce e maledice; Sente in cuore
il gran tormento, Protettor, del tradimento. |
XII Agli eroi della vittoria Or gridiamo:-gloria, gloria- Gloria ai morti, ai mutilati, Gloria a tutti i bei soldati, Gloria al Re, ai Generali Che fùr grandi e geniali, Al Governo che l’unione Tenne in tutta la Nazione. Ed al popolo cosciente Operoso e resistente. Gloria a te
che fede e ardore Ci inculcasti, o Protettore. |
XIII Or nel gaudio, gli umil voti Odi, o Santo, dei devoti: Deh! Tu spazza l’ombra nera Che da man c’insegue a sera Che c’incombe ancor la notte, Con dei sogni tristi a frotte. L’ombra brutta del libretto Che lo stomaco ha ristretto, Della tessera atra, infame Che soffrir ne fa la fame. Tu
quest’ombra e gli altri guai, Protettor, distruggerai. |
XIV Fa che cessino i salassi Che or ci fanno a magri e grassi, Anzi i magri ben stecchiti Sono sempre i preferiti. Già non dico cosa nuova: Trenta soldi un paio….d’uova; Baccalà ad otto lire, Son dei prezzi da stordire. E non basta…quanto al pesce L’alto costo sempre cresce…. Invochiamo il
tuo calmiere, Sant’Antonio, MISERERE. |
XV Tutti fanno il tira tira; Mezzo litro ad una lira. Per comprar di scarpe un paio, Cento franchi e …. passa il guaio. S’uno mai vestir, si voglia, Trova pronto chi lo spoglia. Ammalando, in pelle sola Ci riduce la spagnola. Chi poi muore, meno male, Pur non pensa al funerale; Svanir tutto
il patrimonio Ei non vede, o Sant’Antonio. |
XVI Sant’Antonio, presto presto Deh! tu togli tutto questo; T’invochiam pel sangue sparso Sopra i monti, su pel Carso, Lungo i fiumi, in ciel, nel mare Nostro Santo Tutelare. T’imploriam per questa Italia Che ci esalta che ci ammalia, Che pel mondo ancor più spande Il suo nome dolce e grande. Attendiamo con
fervore La tua grazia, o Protettore. |
XVII E ne reca insiem la pace, D’opre nobili ferace. Alla terra e rose e gigli, Alle madri rende i figli; Alla terra e gigli e rose, Rendi i giovani alle spose. Questo priego non sia vano, Che ti vien da Bolognano, Dal suo popol che t’implora, Che t’invoca, che t’adora, Che ti avrà,
Santo possente. Nel suo cuore eternamente. |
Grazie all’impegno ed alla tenacia di numerosi soci,
la Pro-Loco di Piano d'Orta negli anni 2000 / 2002 ha rappresentato
questa “operetta” con costumi e strumenti musicali in molte località della
zona ed oltre confini…..
Lirica del musicista Gaetano Iezzi e del maestro Domenico Stromei
TESTO
DELLE PAROLE DEL SANT’ANTONIO
EREMITI:
Da lontano, noi veniamo, o fratelli di noi pietà.
Qui asilo, a voi cerchiamo, l’eremita è stanco già.
La dimora ospitaliera il buon Dio proteggerà.
Ai gentil di questa sera pace il cielo donerà.
Ai gentil di questa sera pace il cielo donerà.
CAPO
Ecco il vecchio frate Antonio, che a stento muove il piè;
EREMITA:
dalla furia del demonio, salvo è ancor per la sua fè.
S.ANTONIO:
Stella lucente in cielo, traccia il cammin al pellegrin
verso il deserto. Dio creator da ogni tentazion sia salvo
il penitente peccator. Con la stella che mi guida me ne andrò
lontan lontano, l’alma mia tutto sfida, del Signor c’è la mano
Nel deserto farò vita fra lo stento e il digiunar sia la voce
mia esaudita, giunga al cielo il mio pregar.
EREMITI:
Nel deserto tu godrai fra lo stento ed il pregar,
finchè degno tu sarai del ciel e grazia meritar
del ciel del ciel.
S.ANTONIO:
Dopo lungo eremitaggio sono ormai tutto sfinito,
Fu conforto il mio disagio e il demon sempre punito
Nella landa del deserto non conobbi mai desio,
Dopo tanto aver sofferto, qui tra voi mi manda Iddio
Dopo tanto aver sofferto, qui tra voi mi manda Iddio.
DIAVOLO:
Largo, largo – largo largo dannati signori
La mia preda nascondete.
Tu non sfuggi ai miei furori ed a forza con me verrete.
S.ANTONIO:
Più non sperar vil tentator, più non sperar tentator.
DIAVOLO:
Deh vieni o frate, solo con me godrai,
Perché stentarsi tanto, cercando ognun pietà.
Amor ricchezza e vita, eterna gioventù da me tu avrai.
Deh vieni o frate non tremar.
S.ANTONIO:
No, no vai tentator, godo del mio Signor.
DIAVOLO:
Tu sei presso a morire ed indietro non puoi più tornare,
Pensaci su!
S.ANTONIO:
Pensato ho già da anni donare l’alma e il cor,
Al mio Signor, al mio Signor.
DIAVOLO:
Deh vieni !.
La mia vita sempre lieta
La
tua vita sempre lieta
Pien di gioia, pien d’amor
pien di
gioia pien d’amor
Vo menar vita d’asceta
Vieni meco anacoreta
Adorando il mio Signor
Lascia andare il tuo Signor
Per me piena di tristezza
Per te piena d’amarezza
L’esistenza mai non fu
l’esistenza
tosto fu
Ne conobbi l’amarezza
questa vita d’amarezza
Della vita di quaggiù
per te poi, non sarà più
Di quaggiù
non sarà più
EREMITI:
Veglia su noi Signor nella notte scura,
Il sacro timor, rende l’anima pura;
Stella del cielo santo tremule lucenti.
Veglia su noi Signor nella notte scura
Veglia su noi, su noi ..Signor
S.ANTONIO:
Deh proteggi o mio Signor salva ancor l’anima mia;
Fa che il vile tentatore, da me lungi sempre sia.
O Signor..
EREMITI:
P-i-e-t-à
Non temere Antonio Pio che nel cielo è la tua gloria
Non temere Antonio Pio che nel cielo è la tua gloria
EREMITI:
Non temere, non temere, non temere Antonio Pio che nel cielo
è
la tua gloria!
Va via Poltron, va via poltron!
Va Lucifero all’inferno, il bel Santo lascia andare,
va nel fuoco tu eterno – non venir, non venir più a tentar!
TUTTI:
Nella piccola bisaccia, qualche cosa metterete
Una torta una focaccia, qualche cosa per la sete.
Due salcicce e salcicciotti un salame e due biscotti,
Un pollastro o palombella, un prosciutto e mortadella,
Del cognac e un pò di vino, un cappone ed un tacchino-
Ed un tacchin.
Miei signori grazie assai della vostra buona offerta!
Non pensiamo più ai guai e alla fame già sofferta.
Miei signori grazie assai della vostra buon offerta
Buona sera, miei signori, buona se-e-ra.