STORIA della FABBRICA |
NASCE IL COMPLESSO INDUSTRIALE
prima come S.I.E.V (Società Italiana Elettrochimica Volta) che
poi diventerà dopo varie vicissitudini la Fabbrica“Montecatini”
"Qualsiasi Paese privo di storia è simile ad un uomo
che ha perso la sua memoria e così,è disorientato e confuso nell’affrontare
il
futuro"
La fabbrica
“Montecatini” ha avuto tanta influenza nella storia dell’industria
nell’Italia Centro-Meridionale ,con importanza strategica durante i periodi
bellici delle due guerre mondiali e proprio a causa di questo è stata
bombardata da parte delle truppe alleate per ben 36 volte, con gravi danni e
disagi sia alle strutture industriali che a quelle civili.
La Giunta
Considerando
che il sistema di impianto e di lavorazione ,giusta assicura la Spettabile
Società,
Considerando
altresì che il detto impianto arrecherebbe grandi vantaggi all’industria ed
alla agricoltura di questo Comune,ad unanimità di voti espressi nei modi di
legge
Dichiara
Nulla ostare a che la Società Italiana di Elettrochimica Volta impianti una
officina per la produzione
Che
la fabbrica cambi tutta la geografia della zona e rimodelli la vocazione
urbanistica non solo del Comune di Bolognano ,ma di tutta la Vallata con
l’aumento delle strutture e infrastrutture pubbliche a causa anche
dell’aumentata popolazione a vocazione specialmente operaia ,può desumersi
eloquentemente da un’altra delibera Comunale di Bolognano in quel momento
storico in Provincia di Chieti , che qui si riporta integralmente:
DELIBERA
Giunta Municipale
dal libro delle delibere del Comune di Bolognano anno 1916
(provvedimenti
circa l’apertura di una nuova Scuola Elementare nella Frazione Piano d’Orta
Il
Sindaco Signor De Marco Pio, riconosciuta legale l’adunanza, apre la seduta
alla quale assiste il Segretario Signor Pasquale Tieri. Quindi lo stesso Signor
Presidente comunica agli intervenuti doversi trattare in via d’urgenza il
seguente oggetto: “Provvedimenti circa l’apertura di una nuova Scuola
Elementare nella Frazione Piano d’Orta”.
La
Giunta = Visto l’elenco dei fanciulli obbligati a frequentare nell’anno
scolastico 1916-1917 la Scuola mista di Piano d’Orta, quale elenco contiene N°
121 iscritti; Visto l’elenco trasmesso a Quest’Ufficio con nota 18 Ottobre
corrente dalla insegnante Emma De Polis, dal quale risulta che nella Scuola di
detta Frazione furono già iscritti altri 36 alunni che non risultano nel
Registro degli obbligati di cui sopra e che non potevano figurare perché le
loro famiglie non hanno praticato il prescritto cambiamento di domicilio e
residenza; Ritenuto pertanto che la popolazione scolastica di detta Frazione
raggiunge nel fatto la importantissima cifra di centocinquantasette (157)
alunni;
Ritenuta,
conseguentemente, la necessità nel supremo interesse della istruzione primaria
di fare
Ritenuta
l’urgenza di provvedere e visto all’uopo l’art.140 della vigente Legge
Comunale e Provinciale, ad unanimità di voti espressi nei modi di Legge
Delibera
= Di fare istanza all’Ill.mo Signor Regio Provveditore agli Studi della
Provincia di Chieti
Il Presidente L’Assessore Anziano
Il Segretario
Bisogna
immaginare una “rivoluzione” urbanistica del territorio,delle attività
commerciali e dei rapporti umani , senza entrare nelle questioni
culturali-sociali e politiche che lasciamo agli storici del settore .
Ci fu un vero e proprio sviluppo demografico ed urbanistico dell'intera Val-Pescara che fu determinato dall'addensamento della popolazione verso il nuovo nucleo industriale, che agiva da vero e proprio polo di attrazione:
La crescita della popolazione : il numero degli abitanti |
|
1901 | 1911 | 1921 | 1931 | 1936 | |
Bolognano | 2.282 | 2.696 | 2.409 | 2.467 | 2.558 | |
Bussi | 2.215 | 2.941 | 3.039 | 3.721 | 4.012 | |
Scafa | 2.455 | 3.046 | 3.106 | 3.158 | 3.340 | |
Popoli | 7.565 | 7.988 | 7.496 | 7.788 | 8.477 | |
Chieti | 26.343 | 26.897 | 31.381 | 33.905 | 30.266 | |
Pescara | 16.165 | 21.564 | 26.073 | 37.966 | 45.445 |
Nell’intento di dare un segnale di ciò che questa fabbrica ha rappresentato e
rappresenta per i tanti cittadini di Piano d’Orta e dei paesi limitrofi che
hanno in qualche modo il ricordo di questo
colosso industriale , la Pro-Loco di Piano d’Orta qualche anno fa ha voluto
chiamare (“intitolare” è una parola grossa che ha bisogno di tanti sigilli
di autorizzazione da parte di organi competenti !) la piazza centrale
del paese Piazza AZOTO .
A qualcuno
è sembrato uno scherzo, altri hanno apprezzato; eppure Piano d’Orta e la sua
fabbrica hanno in qualche modo scritto un pezzo importante della storia
dell’umanità a causa di questo elemento chimico :
…dal giornale
“IL RACCOLTO”
anno X
n.1-2
gennaio - febbraio
1969
omissis…
“è certo che si potrebbe fare a meno delle sostanze organiche se si fosse in
grado di ricavare da altre sorgenti le sostanze che le rendono efficaci”.
Era nato il primo fertilizzante azotato
sintetico : la CALCIOCIANAMIDE.
Il caso
volle che negli stessi giorni l’uomo realizzasse un altro dei suoi più
fantastici sogni :il volo.
cartolina postale della S.I.P.A. (Società Italiana Prodotti Azotati) del 1924
1. IL RITROVAMENTO DELL’ARCHIVIO
2. DESCRIZIONE DEL MATERIALE ARCHIVISTICO
Si tratta di una ampia documentazione, in alcuni casi tuttavia,
abbastanza lacunosa, che comprende: 529 libri paga operai (1911-1964), per lo più
quindicinali; 11 libri matricola operai (1910-1964); 141 libri paga impiegati,
mensili (1943-1964); 5 libri matricola impiegati (1929-1964); 45 giornali di
cassa (1911-1965); 8 libri dei monti (1939-1952); 3 registri di carico e scarico
anticrittogamici ramato P1 e solfato di rame (1941-1943). Inoltre una
grande quantità di cartellini di operai ed impiegati, raggruppati parzialmente
per anno (1946-1965). Nella prima fase dell’intervento furono rinvenute anche
alcune centinaia di metri di materiale filmico, attualmente in corso di restauro
presso la Sovrintendenza Archivistica di Pescara. Si segnala altresì materiale
abbondante, del periodo 1916-1965, comprendente un voluminoso carteggio,
registri di prima nota, libri di scorte e consistenze, registri di inventario e
di deposito, di rilevazioni giornaliere, quindicinali e mensili. Molto
interessante anche la serie iconografica con diverse planimetrie della fabbrica
e disegni dei macchinari, riguardanti anche altre fabbriche del gruppo
Montecatini. Infine si segnala documentazione relativa allo stabilimento di
Avezzano e a quello in costruzione di Termoli (1932-1943).
3.STORIA DELLA FABBRICA
Con tale documentazione si può ricostruire in modo esaustivo la storia
della fabbrica nei suoi vari aspetti. La fabbrica di Piano d’Orta, assieme a
quella limitrofa di Bussi, fu impiantata nel 1901 dalla Società Italiana di
Elettrochimica (Sie). Il primo nucleo produttivo di questo polo industriale era
costituto dalla centrale idroelettrica sul fiume Tirino e dagli impianti per la
produzione di soda e cloro, e di acido solforico, rispettivamente a Bussi sul
Tirino e Piano d’Orta, località poco distanti tra di loro.
La fabbrica di Piano d’Orta alla vigilia dell’ultimo conflitto, cioè
nel periodo di massima espansione, si sviluppava su di una superficie totale di
117326 metri quadrati, così suddivisi. 33696 mq di superfici scoperte (strade,
piazzali, binari, depositi); 26348 mq di superficie coperta (abitazioni, uffici,
fabbricati industriali); 44339 mq di superficie scoperta all’esterno della
fabbrica (piazzali, adiacenze case operaie, binario di raccordo, deposito
ceneri, campo sportivo del Dopolavoro); 10000 mq, suddivisi in 20 lotti, di
terreno assegnato gratuitamente agli operai che avevano in affitto gli alloggi
del gruppo nord; 2700 mq di terreno assegnato gratuitamente agli operai che
alloggiavano negli appartamenti del gruppo sud. Inoltre 12068 mq di superficie
coperta all’esterno della fabbrica, tra cui 2430 mq per le case operaie, 800
mq per le abitazioni impiegati e laboratorio, 245 mq per le portinerie, 1550 mq
per magazzino scorta, refettorio, spogliatoio, 228 mq per gli uffici. Infine i
reparti solfato di rame, fluosilicato di sodio e solfato di allumina erano
estesi su di una superficie rispettivamente di 6515, 325 e 824 mq.
L'Azoto, i suoi derivati e la chimica dei fertilizzanti.
La chimica dell'azoto in certo qual modo è legata allo sviluppo dell'agricoltura. Dopo che i lavori di Liebig, nel 1840, dimostrarono che le piante avevano bisogno di elementi inorganici come azoto, fosforo e potassio per crescere, la chimica dei fertilizzanti ebbe un vigoroso sviluppo.Prima della disponibilità dei concimi azotati artificiali la fertilizzazione dei terreni avveniva con lo spargimento dello stallatico che, con l'industrializzazione delle coltivazioni, non fu pi¨ sufficiente per le ampie richieste di concimazione. Verso il 1850 questa necessità rappresentò˛ la spinta per il sorgere dell'industria dei perfosfati minerali e qualche anno dopo quella dei sali potassici.I fertilizzanti azotati disponibili verso la fine dell'800 stentavano ancora a coprire il fabbisogno agricolo e l'industria chimica pensò˛ al recupero dei sottoprodotti. Questo fu il caso del solfato d'ammonio ottenuto come residuo nelle distillazioni del litantrace.In Italia nel 1886 Magni realizzò˛ una delle prime società per la produzione di concimi chimici, Prodotti chimici industriali Magni & C., che verrà in seguito inglobata da Montecatini.Presto anche i recuperi non furono pi¨ sufficienti a soddisfare la richiesta di concimi azotati e nel 1898 Crookes pensò˛ all'aria come fonte inesauribile di azoto.L'intuizione di Crookes ebbe un risvolto economico, militare e politico che altre situazioni industriali non avrebbero avuto nel futuro. In pochi decenni nacquero processi per fissare l'azoto atmosferico la maggior parte dei quali basavano la loro teoria sulle osservazioni di Cavendisch del 1784 .Gli imprenditori che svilupparono questa industria ebbero un grande, ma effimero, sviluppo. I primi impianti furono quelli norvegesi dove l'energia elettrica si poteva ottenere a basso costo.I tentativi per fissare l'azoto si moltiplicarono facendo sorgere disparati processi come quello della sintesi dell'acido cianidrico usato nell'estrazione dell'oro del Transvaal, del carburo che ebbe il vantaggio di aver procurato la scoperta dell'acetilene, della calciocianamide che, oltretutto, esercitava sui terreni un effetto fertilizzante comparabile se non migliore di quelli tradizionali, fino a quello di Linde che risolse il problema dell'azoto a basso prezzo.La grande disponibilità e l'economicità favorì il sorgere di molte industrie fra queste quella della calciocianamide in Italia a Piano d’Orta nel 1909, dell'ammoniaca sintetica e dell'acido nitrico per ossidazione dell'azoto ammoniacale.La produzione italiana di ammoniaca sintetica si sviluppò˛ solo dopo il 1920 con procedimenti originali messi a punto da Casali a Terni e da Fauser a Novara.Un'utilizzazione importante dell'ammoniaca fu quella della fabbricazione dell'urea che trovò˛ impieghi come fertilizzante, nelle produzioni di materie plastiche, nella farmaceutica, nella tintura, nell'apprettatura dei tessuti, nella concia e negli esplosivi.
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POESIA e
CHIMICA |
...
canta il grillo, fior di ruta (Trilussa) |
ALTRE NOTIZIE
Nel 1873 viene attivato il tronco ferroviario Pescara-Sulmona; tra il 1887 ed il 1888 entrava in funzione il prolungamento Sulmona-Avezzano-Roma .
Tra il 1900 e il 1903, il governo, nell'ambito di un programma Nazionale di opere pubbliche per la creazione di una fitta rete idro-viaria, concepita soprattutto nella prospettiva della complementarietà con il sistema ferro-portuale, emana due importanti decreti ministeriali del 22 Marzo e del 14 Ottobre; in particolare, quest'ultimo istituiva la COMMISSIONE PER LA NAVIGAZIONE INTERNA, che tra i suoi lavori inserì anche l'esecuzione del progetto per rendere navigabile il Fiume Pescara dalla foce fino a Bussi . Il progetto per la navigabilità del Fiume Pescara fu redatto il 27 marzo 1908 e approvato dal Comitato Tecnico della Commissione per la Navigazione Interna il 27 Aprile successivo. Erano previsti lavori di sistemazione spondale e idraulica lungo 40 km , dalla foce al complesso industriale di Bussi-Piano d'Orta , per una spesa complessiva di 16 milioni di lire, di cui 5,5 milioni per il primo tratto Bussi-Piano d'Orta , di circa 10 km , da realizzare subito, il resto per l'altro segmento la cui esecuzione era subordinata a preventivi finanziamenti ministeriali .
Nel corso del primo conflitto (1915-1918) gli scali di Ortona e di Pescara rallentarono il rifornimento del polo chimico di Bussi-Piano d'Orta poichè la presenza nell'Adriatico della flotta austriaca impose una parziale utilizzazione dei porti dell'area napoletana, da cui le materie prime erano avviate per ferrovia verso la valle del Pescara, un percorso lungo e tortuoso, ma necessario.